Produciamo unicamente Moscato perché ci piace fare questo
"La follia è superiore alla sapienza, poiché quest'ultima è di origine umana, mentre la prima è di origine divina" (Platone, "Fedro").
Anche noi siamo stati ritenuti folli quando, a partire dal 1998, abbiamo iniziato ad invecchiare il Moscato in bottiglia, andando contro la comune convinzione che riteneva già "vecchio" un Moscato di soli sei mesi o un anno.
Questo è stato possibile perchè abbiamo scelto, anche qui controcorrente, di effettuare il diradamento dei grappoli, cioè di toglierne alcuni per consentire la migliore maturazione dei rimanenti e avere così un ottimo equilibrio, presupposto irrinunciabile per un invecchiamento d'eccellenza, come dimostrano i nostri Moscati del 1998 e del 1999, che regalano ancora grandi emozioni.
E non ci siamo fermati qui: abbiamo osato dove altri non si erano mai spinti, brevettando la vinificazione del Moscato dolce in anfora e riprendendo l'antico sistema della filtrazione goccia a goccia in sacchi di tela d'Olanda.
Abbiamo inoltre esplorato il Moscato nella sue veste secca, in versione secca ferma e in una versione spumante metodo classico affinato sui lieviti 30 e 72 mesi.
Mongioia: l'identità al Moscato.
L'anima di Mongioia è Riccardo Bianco: enologo e agronomo, ma soprattutto un uomo audace, un visionario dal cuore antico, custode delle tradizioni.