WIne News parla di Mongioia, Docg Moscato d'Asti Lamoscata 2017

WIne News parla di Mongioia, Docg Moscato d'Asti Lamoscata 2017

Tra le colline che circondano Santo Stefano Belbo, ove nacque Cesare Pavese - luogo della memoria e immaginazione - si aprono gli spettacolari anfiteatri del moscato, stretti a terrazze di pietra, attorcigliati nelle curve tortuose delle chine scoscese, ampi sui colmi più dolci di Valdivilla, frazione al confine con Mango e Castiglione Tinella, nel triangolo più bello del moscato. A Valdivilla ci aspetta nella cantina spettinata dall’imminente trasloco, la coppia d’amore del Moscato Bianco: i Bianco (nomen omen). Riccardo, enologo e Maria, responsabile vendite. Lui si porta dentro il DNA di 6 generazioni di moscatisti, ma fu il padre a infondergli la scintilla di ritrovare il gusto del moscato che fu. E allora: primi nella zona 20 anni fa a diradare, rese basse, lieviti indigeni da custodi pluricentenarie, certificazione biologica, continue sperimentazioni (ad es. il primo metodo classico brut nature da Moscato e i suoi tre tempi: 15, 21 e 60 mesi), declinazione del vitigno in tutta la sua versatilità, un unico credo: moscato for ever (vista la longevità!). Mongioia è questo: Mon-ovitigno+gioia. Quella trasmessa da vini unici, quella che sprizzano i Bianco con la loro passione contagiosa. L’ultimo nato è La Moscata ’17 (come veniva chiamata l’uva un tempo). Il primo moscato in anfora. Rivoluzionario. Carica aromatica integra, sorso bilanciato e finale che spinge in freschezza. Da bere “ad anfore”.

 

(Alessandra Piubello)