Testimonianze

Prof. Giusseppe Vaccarini - World Champion Sommelier 1978 - Docente di sommellerie e Fondatore A.S.P.I. Associazione della Sommellerie Professionale Italiana

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Guido Invernizzi

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Maestro Pasticcere Luigi Biasetto

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Sofia Carta - Maitre Sommelier al Forte Village (Miglior Resort del Mondo da 22 Anni) - Sommelier dell'anno 2018 Food & Travel

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Piera Genta - Sommelier - Relatore ai Corsi Gambero Rosso Academy - Giornalista e Donna del vino

 

 

Umberto De Martino - Chef Stellato

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Massimo Raugi - Miglior Maître d’Italia - Guida de L'Espresso

 

 

Sommelier Giovanni Raimondi & Chef Loretta Fanella

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Carlotta Salvini - Migliore Sommelier d'Italia FISAR 2019

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Sokol Ndreko - Maitre Sommelier Ristorante Stellato Lux Lucis - Forte Dei Marmi

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Giorgia Namio - Sommelier e Titolare di Wine Bar

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Piero Sattanino - Campione del Mondo dei Sommelier ASI 1971>1977

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Piero Sattanino Campione del Mondo dei Sommeliers ASI ( Association Sommellerie International) 1971 > 1977 e Socio ASPI ( Associazione della Sommellerie Professionale Italiana ) Nato a Castelnuovo Don Bosco AT negli ultimi anni della 2° Guerra Mondiale , trascorsi la mia infanzia ed adolescenza a Torino in Borgata Madonna di Campagna dove i miei Genitori gestivano una “PIOLA “ locale rustico Piemontese con tanto vino e poco cibo , gioco di carte scopa, tre sette , tarocchi , grigioverde ( Grappa bianca secca e Menta verde glaciale ) e tanta convivialità tra i Clienti . Ho frequentato la scuola Alberghiera di Torino , (SALA & BAR )mi sono diplomato , seguì lo studio in Ragioneria con corsi serali ( lavoravo già al Ristorante Nuovo Regio P.zza Castello di Torino ed all’Hotel Luxor c. Stati Uniti dei miei Genitori)e relativo diploma di maturità. Seguirono stage ad Evian les Bains ( F ) , a Lausanne ( CH ), a Brighton Hove (U.K. ) e sull’ammiraglia della Flotta di Italia Navigazione la M/N MICHELANGELO in servizio in Sala - prima classe - con rotta Italia Genova > New York A > R . Quindi mi sposai con la MILLY Lorenzon di Monterosso al Mare le 5 Terre (SP) , nacquero due Figli Davide (1971 ) e Mario (1974), . Con l’Amico Chef Angelo Maionchi aprimmo dopo la mia vincita del titolo di 1° Sommelier del Mondo ASI ( ora si contano nella famiglia ASI ben 60 Nazionalità del Mondo )aprimmo nel 1974 il TASTEVIN in corso Siccardi a Torino ...il “Ristorante del Vino “, dove organizzammo Cantinette Climatizzate per la conservazione delle bottiglie di vino, la Cave de JOUR con un Armadio ( artigianale ) di ben 4 temperature differenti per il pronto Uso del vino a giusta temperatura di servizio. COME CURIOSITA ‘ già nel 1974 servivamo con l’ausilio di un apposito CARRELLO VIN I ( da me studiato ) il VINO a BICCHIERI ; lo si proponeva davanti al Tavolo del Cliente e naturalmente dopo che il medesimo aveva ordinato i suoi Piatti , per fare il giusto “mariage”, utilizzando bicchieri differenti a seconda del tipo di vino!!. Già all’epoca si facevano i Menu’ degustazione ( noi presentavo i piatti indicati scritti su una tavolozza di carta con fiori come quella di legno del pittore ), e naturalmente abbinavamo il “giusto vino per il giusto piatto “........così avevo modo che oltre la LISTA dei Vini , potevo far ruotare la Cantina , selezionando e proponendo dei vini Maturi e non Pronti , dando così il massimo” godimento “alle papille gustative del Degustatore......... Poi dopo una quindicina di anni , abbandonammo Torino per Bordighera dove nel frattempo i miei Genitori aveva acquistato l’Hotel Parigi *****( L’unico Hotel sulla passeggiata a mare con spiaggia privata )ed a seguire noi rilevammo anche il Ristorante La Reserve situato a Capo S. Ampelio ..” la più bella terrazza sul mare di Bordighera . Nel 1991 causa un incidente autostradale , ci ha lasciato al ns/ affetto la Mrs. MILLY. Nel Frattempo l’Hotel ha aumentato le sue capienze , i Ragazzi DAVIDE e MARIO , dopo il loro Diploma di Maturità hanno frequentato dei Master all’Ecole Hoteliere di GLION (CH) e quindi si sono allineati nel ns/ Lavoro Turistico/ Alberghiero/ Ristorativo di Bordighera , cosi abbiamo aumentato i posti letto , e più spazi comuni , abbiamo ampliato il Centro Benessere al 5° P. Roof con la sua parte umida e quella dei trattamenti estetici per la tua salute . Ora noi continuiamo a lavorare nelle nostre attività cercando , FAMIGLIARMENTE , di portare sempre avanti dei giusti messaggi di Buona Accoglienza ed Eno-culinari FOOD & BEVERAGES, a tutti coloro che vorranno venirci a trovare nel nostro ”Arcobaleno “della RIVIERA DEI FIORI, con i colori, profumi e sapori Mediterranei. Piero Sattanino

 

 

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Francesco Saverio Russo

l blogger del vino italiano https://www.wineblogroll.com/ Tradizione, innovazione, passione... vita! Mongioia mi ha segnato come poche Cantine sanno fare.

 

 

Andrea Grignaffini

Mongioia è una di quelle aziende che hanno allargato orizzontalmente e approfondito verticalmente i paradigmi del Moscato d'Asti. L'Astralis 2017 è una rilettura contemporanea di un Moscato dai profumi d'antan, dove si inseguono fiori passiti, canditi succulenti e frutti macerati in un sorso agile, che chiama il successivo.Sigillo natalizio.

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Gianni Piezzo

il vino che Gianni Piezzo – sommelier della Torre del Saracino Gennaro Esposito Vico Equense Na– propone per un brindisi speciale è un esempio accattivante di un’uva che il mondo intero ci invidia per le sue peculiarità: il Moscato d’Asti. Un modo dunque, tutto italiano, di salutare l’inizio del nuovo anno con un Moscato – quello di Mongioia – che con la sua piacevolezza riesce ad accomunare i gusti di tutti specie dopo una cena nella quale è legittimo concedersi un piatto o un bicchiere in più. Il Moscato, con la sua gradazione alcolica contenuta, incontra il piacere di grandi e piccini.

L’etichetta suggerita dal nostro sommelier è “La Moscata” dell’azienda Mongioia. Da sei generazioni a Santo Stefano Belno, la famiglia Bianco – oggi con Riccardo e la moglie Maria – produce questo vino cui adesso si sta dando una nuova “identità” senza ridurlo più ad un semplice fine pasto. Ne vengono prodotte infatti diverse tipologie, ma “La Moscata” è l’unico affinato in anfora nella sua specie. Gradevolmente dolce, con una giusta acidità, ha una beva fine e delicata con profumi sgrumati e floreali.

Alziamo i calici e buon 2020!

http://www.brotherinfood.com/brindisi-gioia-la-moscata-mongioia/

 

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Angelo Sabbadin

Mongioia è l'impegno di tre generazioni di persone che lavorando con impegno e costanza su un unico vitigno, il moscato, riescono a interpretare come pochi il territorio mettendo in bottiglia dei vini soffici, setosi e leggeri ma estremamente profondi, sapidi e persistenti a testimoniare che un vino considerato "facile" può arrivare a livelli inaspettati.
Provare tutta la gamma ma sopratutto il Crivella per credere...
Il vigneto del Crivella ha piante che superano il secolo di età, che ci regalano un frutto che tradotto in vino è un viaggio emozionale, pieno di sfumature e sfaccettature che difficilmente si dimentica.
Viva il Moscato!!!

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Antonio Paolini

Chi ama il vino lo sa bene, esiste più di un Piemonte. E non solo per via di quella linea famosa tracciata dal Tanaro e che separa il Roero dalla Langa; c’è, ancora, il Piemonte sempre più bianco dell’Alessandrino, quello del Timorasso e dei suoi bravissimi epigoni; e, da sempre, quello con le bolle gentili del Moscato: Asti, e i suoi comuni limitrofi, con Santo Stefano Belbo forse in cima alla lista. Proprio il posto – guarda un po’ – dove opera e raccoglie mister Riccardo Bianco con la sua Maria: uno che nel Moscato crede come un ayatollah nel Corano. E lo declina perciò in ogni possibile verso, esplorandone quelle che lui (ma a sentire i vini non lui solo) ne considera le molteplici, sfaccettate possibilità. Così, oltre alla classica bolla dolce, quella che fa felici tutti con il suo sapore proustiano, autentica madeleine del bere vino (carezza pulita e straordinariamente profumata, poco alcol, il pizzico del pérlage, tanta goduria) e che è stata un best seller mondiale di vendita dello spumante italiano, un pezzo prima che l’era Prosecco ne rilanciasse alle stelle i numeri, ecco anche le prove sul secco fermo, sul metodo classico, sull’invecchiamento. Quanto all’azienda (esposizione e zona iperclassiche e vocate, attenzione rigorosa ed estrema in ogni procedimento) somiglia al suo mentore e titolare, e ne rispecchia le non celate ambizioni. Statene certi: questa label (che ora ha scelto di chiamarsi Mongioia), andrà lontano.

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Mauro Spazzini

Maria e Riccardo Bianco e il loro nuovo brand, MONGIOIA nome più che appropriato: esaltare la materia prima per dar vita a vini di elevata piacevolezza, appunto gioiosi, dalle caratteristiche organolettiche straordinarie puntando sempre più all'eccellenza. Mi è capitato di assaggiare in una mini verticale il Moscato Crivella 2003, 2008 e 2011, un moscato che esce dal coro, dove la complessità aromatica dei profumi, la grande persistenza gusto-olfattiva: crema pasticcera, uva passa, una burrosità travolgente, vaniglia, agrumi, il tutto sostenuto da una bellissima acidità che ti avvolgono e ti seducono a finire la bottiglia in un amen! Vino di grande spessore, leggermente pétillant, lo possiamo annoverare ai grandi muffati quali per es. il Sauternes, degustatelo con una scaloppa di foie-gras, con delle ostriche, oppure con un formaggio erborinato o come vuole la tradizione con torte ricche di crema pasticcera e frutta, mousse al cioccolato bianco, vedrete che mongioia!

 

Riccardo Ricci

Dovrei scrivere qualche pagina per raccontare come ho conosciuto Riccardo e Maria Bianco ma sicuramente per rendere più sintetiche le cose traduco tutto con la parola PASSIONE seguita da quella AMORE per il proprio lavoro questo condividiamo. Ovviamente Riccardo più dentro la conduzione agricola le barbatelle nuove e le Signore piante di Moscato che con più di cento anni di storia ci donano "Ambrosie" sublimi mentre Maria una forza della natura ti trasmette un'energia positiva della quale una volta conosciuta non ne puoi fare a meno si occupa non potrebbe essere altrimenti dei rapporti con i distributori agenti e clienti. Sono grato a loro di aver la possibilità di comunicare l'azienda MONGIOIA la miglior e più particolare azienda produttrice di moscato d'asti d.o.c.g.. Grazie Grazie Grazie Riccardo R.

 

Francesca Penzo

Francesca Penzo: in effetti si, è il vino che ha fatto incontrare me e Maria perchè nel 2015 ho fatto il mio primo servizio a Vinitaly e mi hanno affiancato a questa splendida cantina io neanche sapevo cosa fosse il Moscato secco e mi ritrovo questo prodotto alla cieca e dico cos’è questa cosa? Questo ben colore giallo paglierino, quindi dico sicuramente un bel vino bianco, fresco, giovane aveva una consistenza insolità per un vino, comunque per un vino che ha già una struttura decisamente notevole per un vino bianco e lo metto al naso. Lo

metto al naso e ha qualcosa di insolito perchè trovo della mineralità, sopratutto della mineralità e delle erbe aromatiche in particolare il timo, la salvia, quello che ricorda anche un pò la macchia mediterranea però accompagnata da agrume, un agrume molto fresco, molto acidulo, molto veticale bello per questo vino ed è un agrume che sa di cedro, io trovo molto il cedro poi dipende dall’annata e ci troviamo anche magari il limone e la limoncella quindi queste note molto piacevoli e poi un’aromaticità insolita che però al tempo come dire il Moscato secco non lo avevo ancora incontrato e non riuscivo bene a capire che cosa

fosse, è un pò strana questa cosa e dico, Maria cosa ci hai portato quà in degustazione? Dice il Moscato secco. Favoloso perchè quando lo mettiamo in bocca andiamo a servire qualcosa di piacevolissimo n’ equilibrio e un’ eleganza perfetta e sopratutto una coerenza spettacolare

con il naso perchè quello che ci stupisce poi di un vino e che ne decreta ancor di più la qualità è che quando noi troviamo le tesse sensazioni del naso le andiamo a ritrovete in bocca. E quindi le stesse erbe aromatiche, lo stesso agrume, la stessa aromaticità secca, secchissima che ci serve a prolungare il gusto ancora di più che non lo spumante perchè li abbiamo la carbonica che ci nasconde magari qualche sentore, quì li andiamo proprio a sentire amplificato, temperatura leggermente più alta di uno spumante qualche grado in più, sempre servito molto freddo e si và a sprigionare questa bellissima mineralità di questi terreni, dei terreni che parlavo prima. l’escursione termica e tutto. Andiamo ad abbinare a un risotto, il nostro riso del Delta con gli asparagi e con le vongole, troviamo che con le vongole questo vino si abbini diciamo nella sua espressione migliore, direi proprio perchè le nostre vongole non hanno soltanto la tendenza dolce del mollusco ma hanno una sapidità particolare. chi di noi conosce il prodotto sappiamo che lavorato da una bellissima sapidità e un gusto bello intenso molto particolare rispetto ad altri tipi di vongole che con questo moscato si abbina particolarmente bene quindi questo è un bellissimo prodotto posso dire che segue di più l’annata che nel corso degli anni abbiamo avuto la fortuna di assaggiarlo e a parte la mano di Riccardo che è sempre più bella man mano che passano gli anni e sentiamo che nel 2013 abbiamo quasi una nota aromatica perchè era stata una annata molto fresca, 2014 abbiamo avuto una aromaticità molto spiaccata si sentiva molto di più la nota di Moscato per tornare ad un equilibrio man mano maggiore nel 2015 e nel 2016 e io trovo abbia un equilibrio fantastico!

I prodotti dell'azienda Mongioia sono una vera eccellenza. Possono sicuramente rappresentare un arricchimento in qualità e unicità alla carta vini di un ristorante, piuttosto che di un'enoteca. Nel mio caso hanno rappresentato il ritorno del moscato d'Asti nel mio ristorante e hanno lasciato piacevolmente sorpresa la mia clientela in quanto prodotti non banali, ma di spessore. Le versioni secche si abbinano perfettamente con le tipicità di mare e si prestano a sempre nuovi e sorprendenti abbinamenti. Il valore aggiunto viene dato dal produttore e dalla splendida moglie, persone straordinarie per le loro competenze e valore umano.

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Maria Pia Bartolucci

Ho letto bellissime parole e valutazioni nelle recensioni presenti, mi sento di condividere tutto ricalcando alcune parole : PASSIONE, AMORE, SERIETÀ, SACRIFICIO, DEDIZIONE, RISPETTO. Il risultato è una perfetta alchimia da gustare in vini che conferiscono valore a qualsiasi carta dei vini o scaffale di enoteche la dove vengono inseriti ! provare per credere, parola di sommelier .

 

Domenico Celli

Complimenti.

Vedo in Voi determinazione e volontà di arrivare alle mete prefissate. 

Vi aspetta sicuramente, e ve lo auguro con tutto il cuore: un radioso futuro pieno di soddisfazioni.

Domenico C.

 

Claudio Limina

Mongioia non è altro che l'espressione vera di un territorio e di una famiglia, che fa del vino la sua più grande passione! Attraverso un unico vitigno, il MOSCATO, questa piccola azienda ci racconta una storia dai mille profumi e dalle mille sfumature... Ogni bottiglia è prodotta con cura e diventa, quindi, un vero gioiello!

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Maria e Riccardo e di visitare la loro cantina: è stata un'esperienza a tutto tondo che ricordo ancora con molto piacere...

Volete un consiglio? Assaggiate il CRIVELLA e smettete di pensare al moscato come semplice vino da dessert 

 

Manuel Vedelago

Cantina straordinaria, sinteticamente, non ho mai visto "stravolgere" le uve Moscato così da farle diventare meglio di come le conosciamo. Ho organizzato una cena di pesce qualche giorno fa e su consiglio di Maria abbinai al pesce crudo un magnum di La Moscata, i 7 invitati (che avevano portato del metodo classico pensando che lo aprissi) mi davano del pazzo e dell'Ignorante. Una volta assaggiato questo abbinamento......da provare. Spaghetti con le vongole con il Leohnard e gamberi alla griglia con il Meramentae, mi ricordo ancora le facce della gente.... Quella sera abbiamo fatto un viaggio. Grande ragazziiiiii

 

Laura Cecchini

Ho avuto il piacere di conoscere i vini dell'azienda Mongioia e di fare la conoscenza personale dei produttori grazie ad Aspi, Associazione della Sommellerie Professionale Italiana. Maria Graziano e Riccardo Bianco ci hanno dato l'opportunità di far degustare i loro vini durante lo svolgimento dei nostri corsi propedeutici per sommelier. Grande è stata la soddisfazione e il piacere di scoprire un vitigno, il moscato, vinificato in modo così magistrale. È stata una esperienza di grande valore proporre questo prodotto nelle zone in cui teniamo i corsi (Romagna e Marche). Sentire i commenti positivi da parte dei corsisti è stata una grande soddisfazione. Aggiungo che il vino Meramentae brut riscontra un inaspettato apprezzabile gusto. Tutti i vini dell'azienda hanno come filo conduttore una grande freschezza che li rende piacevoli al naso oltre che al gusto. La simpatia e la cordialità di Maria e Riccardo invoglia a scoprire l'intera gamma della produzione e spingerci a visitare la splendida zona piemontese. Prossimamente verremo con i nostri ragazzi a Santo Stefano Belbo!

 

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Gianluca Boninsegna

Quando dei produttori diventano amici e colleghi con i quali ci si può confrontare e crescere assieme, nasce un connubio magistrale. La prima volta che ho visto Riccardo e Maria risale gia' 5 anni fa ormai, all'interno di una fiera prestigiosa di vino e mi ricordo che quel Moscato non di annata rivoluziono' tutto il mio sapere riguardo il Moscato. Quella acidità tipica, con profumi evoluti e cesellati mi hanno fatto ricredere su un vitigno troppo spesso banalizzato dal commercio e dalle occasioni canoniche. Ormai e' da allora che in carta vini viaggiano sempre le loro tipologie, e quando comunico una bottiglia al tavolo, molti rimangono sorpresi e stupidi dalla forza elegante di queste chicche, lavorate sapientemente dalle mani di Riccardo....Quando un produttore conosce tutte le vigne, per eta' e per caratteristiche non si tratta più di far vino, ma di allevarlo e farlo crescere come un figlio.
Invece di aprire un buon Moscato solo alle ricorrenze, provate il Moscato Secco o spumantizzato durante un pasto a base di pesce o persino con carni bianche e farete un viaggio emozionale in una conca, circondati da montagne. Vi troverete con la mente e con l'anima a Santo Stefano Belbo, tra i vigneti di Maria e Riccardo.

 

Konstantinos Stravroulakis

Prodotti di qualità eccellente.

Riccardo, con tanto rispetto per la terra e il territorio riesce a dare la massima espressione del vitigno moscato, offrendoci dei vini superbi.

I vini Mongioa, li consiglio non soltanto a chi riesce ad apprezzare la loro qualità, ma anche a chi vorrebbe semplicemente bere un calice di buon vino. 

Non perdo mai l'occasione di assaggiarli !!

Non soltanto in occasioni di festa, ma semplcemente ogni singolo giorno.

 

Paolo Poncino

Conosco Riccardo da anni, quando ebbi l'onore di assaggiare il suo prezioso Cane' che custodiva gelosamente. Da allora ho seguito passo passo i progressi di questa azienda. Oggi è una realtà e ogni volta è un'emozione assaggiare tutte le espressioni del moscato...con una particolare preferenza per il Crivella! Complimenti a Riccardo e Maria!

 

Sandro Rizzitelli

Nel contrario si vede sempre una avversità, sole pioggia, bianco nero, caldo freddo… e mai si pensa a un rapporto di tensione che regge saldo tutto ciò che ci circonda e rende la vita una esperienza da poter compiere.

Il dove? Hotel Excelsior a Roma durante un vernissage di vini piemontesi. Il quando? Autunno inverno del 2013. Bere l’Asti Spumante Brut Mangioia di Riccardo è stata, e lo è ancora, una esperienza da raccontare,… il Meramentae è un vino che dell’atavica forza tra i contrari ne fa le sue salde fondamenta. La tensione tra l’idea moderna di un Asti secco contrario alla Tradizione di un Asti dolce ha generato quella diversità che onora la cultura vitivinicola. Rispetto delle tradizioni con un occhio alle nuove generazioni.
Riccardo fa l’ottima scelta di impiegare lievito indigeno per l’innesto in fermentazione, non solo credo per ottenere un prodotto-gusto naturale ma soprattutto perché penso alla fede che Riccardo ripone nel suo territorio, nei suoi vigneti, uve che non hanno bisogno di aiuto, uve di una azienda sana.
Bere il Brut Meramentae lascia di stucco. Abituati a un Asti aromatico morbido sorseggiare un Asti aromatico secco inebriato da una bollicina forte e di fine compostezza si rimane zitti e dolcemente sorridenti. Direi quasi storditi dalla sorpresa. L’ho provato e riprovato e credo che non si esageri scrivendo di un Brut da tutto pasto vista la sua struttura.
Il colore? Deciso, è paglierino ma lascia spazio a un cristallino con una leggera nota di verde. Lucente.
Il naso? Spiccato l’aromatico e la sua delicatezza. Caratteristico. Le note sono di sottilissimo balsamico. Pesca.
In bocca? Con delicata presenza tutto ciò di aspro che matura sugli alberi, giallo, rosso, arancione. Ritorna il leggerissimo sentore di verde balsamico.
Io l’ho provato con un baccalà fritto con farina e rosmarino della tradizione di famiglia romana e con dei gamberoni crudi con marinata di spezie varie dal maghreb, contemporaneità…
Da appassionato posso solo scrivere alla salute Riccardo e un grazie alle aziende come Mangioia per il loro serio lavoro!!!

 

Ilaria Novello

Da brava Sommelier, nel 2013 sono stata al mio primo Merano Wine Festival. Meravigliata dalla location suggestiva e dai tanti prodotti interessanti, mi sono ritrovata solamente verso la fine della giornata a girare nella zona dedicata ai vini eroici. Alla vista di un cartellino che indicava un Moscato d'Asti del 2003 dell'allora cantina Marco Bianco mi sono fermata e, spinta dalla curiosità, ho voluto assaggiare quell'eroe. Non potevo concludere la giornata in modo migliore. Quel vino era il Moscato Crivella, prodotto dalle uve di vigne centenarie a Santo Stefano Belbo, che mi ha subito incantato per la sua intensità quasi impossibile da concepire, visti i 10 anni di maturazione alle spalle.
In quel momento ho conosciuto Maria e Riccardo, la splendida coppia che gestisce l'attuale cantina Mongioia e che sono diventati nel tempo preziosi amici. Dopo averli conosciuti ho capito il segreto dei loro vini, ovvero la semplice combinazione di amore e passione che vi dedicano contribuiscono a renderli così speciali. Note fresche di pesca dolce, sentori inebrianti di salvia che regalano eleganza e una leggera effervescenza indispensabile per pulire il palato e accompagnare una dolcezza equilibrata.
Noto sempre con un certo orgoglio lo stupore dei clienti del ristorante per cui lavoro, specialmente i più titubanti, quando assaggiano il Moscato Bleb, rimangono quasi increduli! E so per certo che la prossima volta ne vorranno un'altra bottiglia, e questo è dovuto alla sua dolcezza non stucchevole unita alla freschezza che creano un equilibrio difficile da trovare nei vini dolci.
Altra gradita sorpresa è stato il primo assaggio di Meramente, un Brut Nature che possiede tutti i profumi e le sfumature del Moscato, a cui ormai non riesco più a rinunciare.

I prodotti che creano sono il frutto di tanto impegno e sacrificio, inoltre ci tengo a sottolineare che, come ho già fatto in un elaborato per il Master Alma Ais, "Il punto di forza dell’azienda sono loro, marito e moglie, sempre insieme.

L’immagine di Mongioia."

 

Emanuele Trono

Davvero una fantastica cantina, prodotti unici e di altissima qualità, inoltre Maria e Riccardo sono persone che raramente trovi, quindi bravi ragazzi continuate così ;)

 

Gualtiero Anelli

Nonostante la mia giovane età conosco Mongioia da tanti anni. Prodotti che mi spiazzano ad ogni incontro. Il moscato bianco declinato in tutte le salse: secco, dolce, fermo, frizzante, spumante. Il moscato bianco per piatti intriganti: dolci della tradizione, gamberi, ostriche, primi piatti di pesce. Il moscato bianco che non ti aspetti, quello che ti cambia le carte in tavola!

 

Matteo Pastrello

Ciao Maria, Ciao Riccardo Benvenuti qui a Villa Crespi questa dimora “stile Moresco” di fine 1800. Il moscato non è di sicuro un vino da lasciare in secondo piano anzi quando lo assaggiai la prima volta dissi wow finalmente un moscato degno di nota insomma non una bevanda ma veramente un vino con una concezione e una caratteristica tipica del territorio, in questo caso con vigne vecchie che superano anche il secolo e dove puoi raccontare che la concentrazione zuccherina piuttosto che la frizzantezza non è usuale non o comunque non è come gli altri moscati ti permette anche un abbiamento un match con alcune portate lo abbiamo provato con dei crostacei e ti assicuro che è straordinario, piuttosto che su formaggi o foie gras, il crivella sopratutto è un vino molto eclettico, chiamalo moscato d’Asti può sembrare riduttivi però so che voi da buoni astigiani o comunque Asti-Cuneo è per voi una bandiera siamo a livelli altissimi con questo vino, io lavoro tantissimo anche con il Belb che con il Crivella vigne vecchie anzi il Crivella 2011 è sicuramente uno dei più grandi vini che abbiamo in carta oggi”

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Cristian Brancaleoni

Somellier Professionista ASPI presso 

Wow! Complessità e finezza, profumi eleganti di pesca e caramella al limone, menta e origano... Un sorso croccante, dove ritornano precise le note fruttate, lascia la bocca estremamente pulita e con un infinita persistenza.. - Amore per il Moscato - Cheers!#tasting #Wine #Working #Mongioiamoscato #Training #Menton #Laloca

 

Luciano Nebbia

Spumante Brut Millesimato Meramentae a Taste of Roma

“Vista la grande vena aromatica del vino e la sua struttura, direi che andranno bene

tutte quelle preparazioni che presentano altrettanta aromaticità e una certa

succulenza. Ad esempio: - Capesante gratinate con erba cipollina, - Astice alla Catalana, - crudo di Crostacei con Aneto - Insalata tiepida di scampi su

specchio di avocado all'olio e.v.o. - Tartara di salmone con capperi e

pomodori datterini secchi. - Tartara di Fassona Piemontese aromatizzata al pepe nero. - Risotto Carnaroli con Capesante, cipolla croccante e foglioline di menta.

Vista la stagione direi che ci possiamo permettere anche piatti con funghi porcini

freschi. Oltre naturalmente alle tante preparazioni che vanno ad incontrarsi con

la cucina esotica ed orientale “

 

Matteo Carlucci

Sempre bello chiudere il giro delle bolle con gli amici Maria e Riccardo Bianco di

Mongioia, autori di Moscato d’Asti capaci di non lasciare indifferente anche il più smaliziato degustatore. Il Belb è il loro moscato da festa, fragrante e dalla beva scorrevolissima e golosa, che non indugia mai sugli zuccheri. Il Crivella è il loro capolavoro, capace di invecchiare per anni toccando note di incredibile complessità. Il 2011 ora è in un momento speciale, con note che vanno dal tabacco dolce al miele di acacia, al marron glaceè , tra canditi e confetture di agrumi. Del Crivella 2003 dico solo che è sempre una fortuna poterne godere.

 

Walter Ferretto

“Nel piatto proposto c'è la zucca ortaggio "povero" che viene trattata con il Re dei formaggi italiani ed impreziosita dal prezioso tubero ...sua maestà Il Tartufo bianco d'Alba e del Monferrato per regalare una esplosione di profumi e sapori. L' abbinamento con il Moscato Crivella è d'obbligo per accompagnare la dolcezza della zucca punzecchiata dalla sapidità del Parmigiano Reggiano ed inebriarsi con le lamelle di Tartufo Bianco”

 

Daniele Arcangeli

Ho conosciuto Riccardo Bianco e Maria Graziano durante una cena in Trentino cheospitava l'edizione 2014 del Miglior Sommelier d'Italia ASPI; loro con grande professionalità e dovizia di particolari hanno illustrato la loro azienda e presentato il loro vini. Attraverso la valorizzazione del Moscato hanno contribuito fortemente a dare una immagine diversa dello stesso proiettando il vinoad abbinamenti nuovi e di spessore. Non scorderò mai quel Crivella proveniente da vigne vecchie, un connubio di spessore, eleganza e complessità, fantastico con il nostro piatto Rigaglie di pollo affumicate, anguilla e Vermouth di Prato, con la sua piacevole morbidezza e suadenza che tiene a bada le esuberanze aromatiche, fumé, amaricanti e le sensazioni terrose del piatto, la beva succosa ed agrumata lo rende elegante e di estrema finezza e pulizia, la complessità é un mosaico di sensazioni. Cari Riccardo e Maria, grazie per avermi fatto conoscere la vostra realtà ed avermi insegnato qualcosa di nuovo e piacevolmente inaspettato.

 

Antonio Garofolin

Qualche anno fa ho organizzato il concorso miglior sommelier d’Italia ASPI in Trentino, presso la sede di Roncegno, e durante il pranzo di Gala presso il nostro ristorante didattico, ho avuto l’occasione di degustare” Meramente”, subito questo metodo classico ha catturato la mia attenzione, l’incontro poi con Riccardo e Maria, non ha lasciato dubbi nel capire l’autenticità del loro progetto. Da allora Mongioia è presente nei miei percorsi propedeutici per sommelier, nelle degustazioni tecniche, nel mondo scuola, nella convivialità con amici e nella mia cantina personale.

 

Flavio Costa

nel piatto i miei tortelli di lepre, nocciole, cavolo nero e il suo fondo abbinamento eccellente con il moscato Lamoscata, riesce a equilibrare il piatto in maniera fantastica, il contrasto con il gusto forte e selvatico della lepre si amalgama alla leggera sapidità e acidità di questo moscato, abbinamento azzardato ma con un risultato strepitoso 

nelp iatto Noci pecan caramellate, fior di latte all’agro di muscovado e latticino alle erbe Un dolce….non dolce che si abbina benissimo con il moscato “Lamoscata”, il leggero amarognolo del dolce va in contrasto con la leggera dolcezza del moscato e la sua leggera acidità da freschezza al piatto

 

Gabriele Merlo

Allora và molto sull’equilibrio in bocca nel senso, rimane la classica dolcezza morbidezza

del moscato ma mantiene una bella nota fresca, che è la cosa che lo rende bevibile e non stucchevole, bellissimo allora o come aperitivo, o con cruditè di pesce, anche col sushi ci può stare molto bene, è bello perché sostanzialmente è morbido senza essere stucchevole

con una bella freschezza, il naso beh è da Moscato quindi che gioca su note di pesca, albicocche un pò di erbe aromatiche, in bocca c’è anche una bella mineralità!

 

Valentina Cane

Siamo contentissimi di questo evento A bacca Bianca che ha raggiunto la seconda edizione, noi vogliamo proprio dare voce a quello che è il piemonte a Abaccabianca non soltanto terra di grandi vini rossi ma anche terra di grandi vini bianchi e quindi quì abbiamo nel bicchiere ( Leonhard ) assolutamente un esempio eccezionale, un vino che anche visto che, insomma ho questa bellissima formazione da sommelier, un vino anche assolutamente da abbinamento strepitoso quindi non solo da aperitivo ma anche da abbinamento magari a qualche da piatto già più strutturato, non necessariamente a piatti delicati, ma perché no una carne bianca potrebbe tranquillamente essere associata e quindi faccio i complimenti a te e a alla tua azienda e tutte le aziende che sono quì presenti e grazie a voi che avete creduto in noi, perché senza di voi noi ovviamente non avremmo avuto la materia prima che ci permette di dare luce al nostre territorio e al vino che è forse la cosa più bella che l’uomo

abbia mai creato, direi!

 

Mirella Morra

“Io mi occuppo delle degustazione attraverso l’Onav abbiamo veramente tantissimi scritti ma essendo qua ed avendo nel bicchiere il Leonhard di Mongioia non posso che essere felice

perché io l’ho conosciuto da quando era ancora neonato e anche i figli di Maria e Riccardo

erano ancora neonati per cui hanno fatto un salto di qualità veramante interessante mantenendo i profumi primari del Moscato e rendendolo secco e questa cosa assolutamente non è facile per cui, complimenti!

 

 

Yanelis Palmero Diaz

Ho ottenuto l’Attestato di Sommelier nell’anno 2012 e dopo aver svolto dei servizi saltuari con dei ristoratori locali, ho avuto l’occasione di entrare a far parte dello staff di FERROWINE di Castelfranco Veneto. È un’ azienda che si dedica alla ricerca e alla selezione di prodotti di alta qualità e di esclusività per offrire ai clienti il meglio per il “beverage” e non solo. Sono inserita nell’organico che si occupa dell’assistenza al cliente nel punto vendita di Castelfranco Veneto che oggi propone oltre 4.000 referenze. Grazie a questa funzione ho avuto l’opportunità di migliorare la mia esperienza nel settore e di affiancare delle persone qualificate con un amore infinito per il VINO. Questo ha ulteriormente aumentato la mia passione che mi porta costantemente a ricercare nuove conoscenze in questo mondo che fino a qualche anno fa era per me totalmente sconosciuto. Sono nata in un paese (CUBA), che pur caratterizzato da innumerevoli bellezze e carico di storia, aveva ed ha ancora oggi,

una quantità di grandi problemi dove il vino non trova sicuramente un posto primario. Arrivata in Italia ho compreso subito che la mia laurea in legge (purtroppo non riconosciuta

in Italia) unita alle difficoltà che incontravo con la lingua italiana, non mi avrebbero aiutato a inserirmi nel mondo del lavoro e quasi per gioco ho deciso di frequentare il corso AIS per sommelier che si sarebbe tenuto non lontano da casa mia. Ovviamente non è stato semplice!

- Ero totalmente a digiuno di qualsiasi conoscenza in questo settore; - Non avevo alcuna cognizione di dove si trovavano le zone che mi venivano indicate; la Sicilia o il Piemonte per me erano solo delle Regioni, ma non sapevo collocarle; - l sapori e i profumi che i miei docenti riconoscevano degustando il vino, in alcuni casi, non li avevo mai sentiti (peonia,

eucalipto, ecc.) Ho avuto in più occasioni il desiderio di abbandonare, ma non volevo dimostrare la mia debolezza. Ho iniziato a studiare la geografia dell’Italia e non solo, e con molta umiltà ho iniziato a documentarmi su tutto quello che riguardava il vino, aiutata in tutto questo da persone che mi hanno affiancato con pazienza e sopportazione. Nel contempo migliorava anche la mia conoscenza della lingua italiana.

Ho concluso con successo il percorso didattico, ma la crescita maggiore l’ho avuta grazie all’inserimento nel mondo del lavoro, che ogni giorno mi permette di migliorare

le mie conoscenze, costantemente a contatto con persone che condividono con me una passione che aumenta ogni giorno. Una passione che cresce quando ci si trova

a contatto con produttori che esprimono qualità, ma soprattutto sanno coniugare una grande dedizione per il lavoro e una capacità di relazione che va oltre il business: in questo MONGIOIA è un LEADER. Ho avuto modo di conoscere Maria e Riccardo

Bianco e ho scoperto grazie a loro una produzione che esprime ad ogni sorso un piacere pari a quello che si prova a stare assieme a loro. Degustare le produzioni MONGIOIA dà

delle emozioni uniche, ma la grande soddisfazione è vedere un cliente che ritorna per riassortire “quel moscato così diverso e così buono che mi avete consigliato”. Le produzioni MONGIOIA sono il risultato di tanto lavoro e di un amore infinito per il territorio e per i suoi frutti. Da parte mia credo di aver sicuramente migliorato le mie conoscenze in questo ambiente, ma la complessità di questo “mondo”, deve essere di stimolo per migliorare

quotidianamente anche grazie ad “ambasciatori” come Maria e Riccardo.

 

Giuseppe Vaccarini

”questo è uno spumante da impatto, immediato., è uno

spumante che sorprende perchè penso che il consumatore che è abituato a degustare, a bere gli spumanti classici tra virgolette, che non sono prodotti con vitigni aromatici sicuramente non si aspetta di trovarsi di fronte un prodotto di questo livello sopratutto con questa finezza e questa eleganza perchè veramente è un prodotto che soprende per queste caratteristiche e che lo rendono unico nel Suo genere. Voi avete trovato una formula completamente nuova rendendo il moscato spumante secco che è abbinabile a un’infinità di piatti ma alla quale non ci si pensa più di tanto perchè non siamo abituati ad iniziare un pasto con un moscato che è aromatico e che è secco quindi bisogna a volte un pò far capire al consumatore che

è una cosa nuova, una cosa interessante, che si può fare, che dà sicuramente un grande risultato a livello di armonie gustative a la spuma molto abbondante come avevo già accenato prima ma sopratutto ha queste bollicine finissime i profumi sapori di grande fragranza, aromaticità e fragranza insieme, molto piacevole all’impatto gustativo, la

cosa interessante è che pur essendo secco non sembra secco, nel senso che inizia con una bella morbidezza poi ben supportata sia dalla acidità che dalle bollicine finissime che migliorano anche l’aspetto gustativo sopratutto nella fase finale e lo rendono molto più equilibrato al gusto e alla fine molto armonico con i suoi profumi quindi è un

prodotto che veramente merita di essere conosciuto e provato su una infinità di tipi di cucine

perchè non pensiamo solo alla cucina Italiana ma pensiamo anche alle cucine di altri paesi

perchè sicuramente ci sono dei piatti che posso essere tranquillamente

abbinati e che possono dare grande soddisfazione anche ad altre persone non solo agli italiani

Scopri La Moscata

Ljubica Komlenic

Laureata a pieni voti quale Tecnico degli Alimenti, Top Italian Chef e Pastry Chef, ci racconta:

“Tre anni fà è successo un incontro per caso, ma nella vita nulla succede a caso, tra Mongioia e me. Durante una serata molto importante per accompagnare un dessert

ancora più importante, del maestro Iginio Massari. Avendo avuto un dessert così  importante ho dovuto cercare cerca l’azienda all’altezza per accompagnarlo. Facendo una degustazione a occhi chiusi ho potuto degustare un prodotto d’eccellenza avvertendo tutte le sensazioni più importanti dolce ma non troppo dolce, direi perfetto.Non ho più avuto dubbi, ho capito

subito che la serata avrebbe avuto un successo importante perchè ad accompagnare il Dessert del maestro dei Maestri pasticceri è stato scelto niente altro che il Rè dei moscati, attenzione di una azienda che io non conoscevo prima…. Finita la serata, brindammo tutti

con il Rè del Moscato d’Asti, rientro nel mio regno di cucina e trovo una lettera, una lettera

di presentazione della stessa azienda ma non solo, leggendo tra una parola e l’altra scopro

una storia importante, un’anima ed un cuore che vuole dire che il prodotto viene realizzato

con Amore, quell’Amore che dovrebbe Essere il segreto di ogni uno di noi perchè senza l’Amore non si può realizzare nulla e non solo un calice, un vino, un piatto. La curiosità era troppa e subito alla successiva serata di Top Italian Chef incontro Maria, l’ho riconosciuta subito perchè nei suoi occhi ho riscontrato la passione. Felicissima di averla invitata ad

un’altra serata e da li incomincia la nostra storia non solo di collaborazione ma di amicizia, perchè quando due persone si incontrano per amore e passione proseguire vuol dire soltanto

crescere insieme. Sono contenta di aver incontrato Maria e onorata di aver ascoltato la storia di Maria e Riccardo Bianco guardandoli negli occhi. Beh, che dire Mongioia mi accompagnerà sempre e un consiglio a Voi che state leggendo queste righe, almeno

una volta nella vostra vita prendete un calice di Mongioia, chiudete gli occhi e sono sicura

che proverete quello che ho provato io e perchè no, non soltanto per accompagnare un dessert ma per aperitivo! Grazie Mongioia

 

Gennaro Buono

Mongioia è la classica azienda dove il mix è perfetto: un grande prodotto e delle persone straordinarie… Credo che questa faccia la differenza nel mercato moderno. Proporre ai miei ospiti i vini di Mongioia significa fargli vivere un’esperienza, fatta di tradizione, di luoghi, di persone… mi piace questo mix tra tradizione e modernità, mi piace poter pensare che in cantina c’è sempre quella bottiglia che va fuori dagli schemi. Complimenti a Riccardo e Maria.

 

Angelo Pedretti

Non ci si arriva per caso, bisogna ricercarli i tesori... oppure basta essere fortunati, molto fortunati o avere qualche amico...!!! 

Ed ecco i tesori di Mongioia, Leonard - Belb - LaMoscata - Crivella - Meramentae, emozioni liquide, a far compagnia nel nostro locale agli altri prodotti d'eccellenza e unici selezionati per la felicità dei nostri Clienti e nostra. Grazie Claude del Mercante di Caffè Bergamo

 

Domenico Celli

Complimenti.

Vedo in Voi determinazione e volontà di arrivare alle mete prefissate. 

Vi aspetta sicuramente, e ve lo auguro con tutto il cuore: un radioso futuro pieno di soddisfazioni.

Domenico C.

 

Simone Goldoni

Ho avuto il piacere di assaggiare Mongioia Crivella Moscato d'Asti 2003 

La fine mondo, provare per credere!

 

Francesco Duni

Abbiamo scoperto MONGIOIA, grazie al Maestro e Pasticcere Luigi Biasetto, poiché in diverse occasioni, aveva consigliato di abbinare Moscato d’Asti BELB MONGIOIA con uno dei più grandi classici dolci natalizi...il Panettone.

E’ nata così la curiosità di conoscere MONGIOIA.

Un piccolo gioiello incastonato all’interno della Valle Belbo, nella zona compresa tra le Langhe e l’Alto Monferrato, dove si produce il Moscato d’Asti docg.

Con MONGIOIA e le sue Eccellenze, i nostri clienti hanno riscoperto i profumi, le sensazioni, le molteplici sfumature del vero Moscato d’Asti.
Un vino unico ed inconfondibile anche negli abbinamenti, non solo con i dessert ma anche con altre pietanze come primi e secondi piatti.
L’esperienza, la professionalità e la grande passione della famiglia Bianco, nel realizzare questi vini di alta qualità, ci hanno portato ad apprezzarne tutte le loro caratteristiche con grande piacere.
Sono riusciti infatti a creare Moscati d’Asti per ogni tipo di palato... anche per quelli più esigenti.
Detto questo, non ci resta che ringraziare Maria e Riccardo per averci dato la possibilità di far conoscere ai nostri clienti il vero MOSCATO D’ASTI!!
... e non vediamo l’ora di averLi con noi nel nostro negozio in occasione dell’evento previsto per la primavera 2017!!!

 

 

Germano Turco

Ho scoperto Mongioia quasi per caso. Una sera a cena con amici ed ho incontrato Meramentae.

E' stato un lampo di sensazioni meravigliose che mi hanno colpito, choccato, entusiasmato! "Cos'è questo eccellente brut che sa di Moscato?" Mongioia?... Bianco?... Valdivilla?... "Domani ci vado".

Sono nato sulla collina di fronte a Valdivilla, in mezzo al moscato, e sono cresciuto a moscato. D'estate da colazione ci davano la scodella col moscato al posto del latte. Amo il moscato in tutte le sue forma e Mongioia mi dà ogni volta sensazioni stupende. Il Belb, La Moscata, il Crivella, solo a parlarne mi vengono le lacrime agli occhi, mi commuovo e mi esalto.
Dopo l'aroma caratteristico ed eccezionale del moscato, gli agrumi, la crema fresca, la freschezza, l'acidita, la non stucchevolezza che te ne farebbe bere a litri. E che dire di Maria e Riccardo, persone piacevoli, oltre che bravissime. È una felicità unica stare insieme a loro.

 

Filippo Aduni

I prodotti dell'azienda Mongioia sono prodotti UNICI !! Ti sorprendono nel provarli....ed oggi tutti sappiamo quanto possa valere una sorpresa, una cosa inaspettata ma buona, in questo caso FANTASTICA!

Consiglio a tutti di provare e conoscere il BELB e i vini bianchi LEONARD e MERAMENTAE per il proprio piacere e per sorprendere qualche amico magari a cui regalare qualcosa di SPECIALE! Ho avuto il piacere di conscere i signori Mongioia e posso testimoniare che fa piacere riscontrare che a volte dietro ad una bella azienda, dietro a dei grandi prodotti ci possono essere anche delle BELLE PERSONE.....loro sono uno di questi casi !

 

Sonia Canfora

Per me il migliore Moscato d’Italia!

 

Corsi Gers Gastronomie

Les points forts de " MONGIOIA" le professionnalisme de Riccardo et Maria, un Vignoble exceptionnel et des très très très grands Vins Blanc de Moscato d'Asti...

Chaque vin à sa particularité et fur à mesure que vous les découvrez ils deviennent indispensable à votre Palais....

" De l'Emotion liquide à l'état pur”

 

Giuseppe Bazzino

Se volete conoscere il Moscato dimenticate tutto ciò che sapete sul moscato. Perché esiste un altro modo di intenderlo, un modo che rispetta il vitigno e la terra in cui cresce. La chimica più spinta in quei terreni sono le gocce di sudore ed ovviamente l’amore, indispensabile per fare stupende pazzie. Presa una barbatella di Moscato Bianco con piede franco e messa a dimora lì, dove le sfumature superficiali di quei pendii marnosi vanno dal grigio chiaro quasi bianco al rosso bruno, nella zona più vocata, dove davvero si senta a casa, dove i profumi si esaltano, curarla ed amarla per 40, 60 anni, sino a 100 e oltre: generazioni di mani e di cuori che ogni giorno se ne occupano. E mentre cresce spinge le sue radici giù in profondità per portare nei suoi acini sapori e profumi ancestrali. All’inizio di quegli anni il capostipite dei Bianco comincia a fare non il vino… ma il suo vino, che ha i profumi ed i sapori che lui già sente e ricerca, prima ancora che essi esistano. E nulla di quella passione, di quell’esperienza va perduto o rimane nella bottiglia, perché lo racconta, lo insegna, lo trasmette al figlio ed il figlio ai nipoti, ed ognuno di essi aggiunge in quelle vigne, in quelle bottiglie nuove idee ed un po’ di pazzia; così nascono inaspettati nuovi profumi e sapori. Sino ad arrivare a Riccardo e Maria, a Mongioia, e quella barbatella di ormai quasi 200 anni ora sa esprimersi in diverse forme, senza mai perdere le peculiarità del vitigno Moscato Bianco. Non so a voi, ma a me spesso è capitato che visitando cantine di langhe e astigiano, in fondo alla fila di bottiglie vi fosse spesso un moscato con una bella etichetta e, in modo quasi distratto, mi si dicesse: “abbiamo anche un ottimo moscato… vuoi assaggiarlo?”. Di quel moscato mi veniva raccontato davvero poco o nulla, quasi fosse lì per caso; qualcosa in più da vendere, perfetto per le festività vicine. Intendiamoci, non sto dicendo che siano tutti così. Bene, da Mongioia non è così! Lui, il Moscato è il vino sontuoso e ne ha tutte le qualità, non è lì per caso, ma per cultura, per amore, per tempo e lavoro, per intuizione e sana follia ed è per tutto ciò che è diventato Leonhard: secco, sapido, fresco, equilibrato con un finale distinto e pulito. Ma è anche un sorprendente metodo classico brut nature, Meramente. Le uve sono raccolte inpiena maturazione per portare in bottiglia i profumi e i sapori del vitigno; Ci sentirete la menta e ilbasilico. Dicono sia eccezionale in abbinamento con le ostriche. Nonostante la difficiltà nel vinificare

in questo modo un vitigno aromatico con lieviti indigeni, senza zuccheri aggiunti né mosto concentrato, è sorprendente l’eleganza e la finezza di questo spumante, prodotto unico. Non temete, da Mongioia il moscato bianco non ha perso la sua dolcezza, ma gli hanno insegnatoa migliorarla con l’invecchiamento. Credete è sorprendente, qui è nato il moscato invecchiato! Come in pochi vini dolci, nel Moscato Belb, ottenuto dai vitigni più giovani, troviamo unosplendido equilibrio tra dolcezza e freschezza che lo rende piacevole al palato e non stucchevole. Se vi piace azzardare e stupire con gli abbinamenti questo è il vino giusto.Ma azzardare e stupire, o meglio evolvere, è anche la filosofia di Mongioia: perché si fa diradamento in vigna e si valorizzano i singoli cru come per i grandi rossi, per la decisa virata verso il biodinamico, per la totale eliminazione del rame in vigna e perchè nei nuovi impianti si sperimenta, mettendo a dimora barbatelle a piede franco. Se avrete la mia stessa fortuna di andare in vigna con Riccardo capirete la differenza. Ma lo stupore di cui vi sto parlando è nel Crivella 2003, oro dal profumo complesso ed elegante che, come un bravo equilibrista, è sempre in bilico, ma in perfetto equilibrio: ad alcuni ricorda il Sauternes e suggerisce l’abbinamento con il foie gras Servono due viti, di quelle ultra centenarie, per ogni bottiglia e quando lo bevi le trovi tutte. C’è ancora il Cané, ma questa bottiglia è più da scuola di magia tipo Hogwarts, trasferita infrazione Valdivilla con Marco, padre di Riccardo, nei panni di Harry Potter, ed ora è proprio Riccardo a rifare la stessa magia.Il tempo sembra non scalfire la freschezza del Crivella e del Canè, sia nei profumi che al palato, tanto da sembrare presuntuosi nello dare un limite alla loro potenzialità di invecchiamento. Ringrazio di cuore Riccardo e Maria, Mongioia, che con i loro vini sono riusciti a farmi vedere ciò che avevo sotto gli occhi e non avevo mai visto, a stupirmi con ciò io che davo per scontato. Che la dolcezza se è nel cuore, nel vino come nella vita col tempo migliora. Concluderei parafrasando Vicki Baum: Ci sono delle scorciatoie per la felicità, Mongioia è una di queste.” Giuseppe Bazzino

 

Simone Mosio

Simone Moiso, classe 1994, responsabile di sala e cantina del ristorante Campanarò di Asti.

Nella mia recente visita da Mongioia, ho potuto finalmente completare il mio giudizio su questa che definirei una cantina eroica già utilizzata in ristorante fin dagli anni 90 da mio padre Duilio.Mio papà, racconta, che fin da allora, l’ idea di puntare sul vitigno Moscato per farne il punto di forza era vista quasi come una follia e che pochi avrebbero scommesso sul futuro dell’ azienda.

Caparbiamente, però, Marco, papà di Riccardo, riuscì nell’ intento di far capire a qualche ristoratore particolarmente attento, le potenzialità che poteva avere un Moscato d’ eccellenza che venisse considerato a tutti gli effetti un vino e non una bevanda da fine pasto. Partendo da questo concetto ho deciso per la nostra carta dei vini, di dare più spazio al Moscato, in particolare a quello invecchiato e alla vinificazione in secco. Utilizzo come apertura il Leonhard, sovente senza dire al cliente il vitigno di origine di questo prodotto ottenendo riscontri positivi e non da meno stupiti. Tanti non si immaginano la possibilità di raggiungere tali livelli di piacevolezza dal Moscato. L’ abbinamento che prediligo è con piatti di verdure come l’ asparago e il carciofo notoriamente ostici da accompagnare. Lo trovo ottimo anche con il pesce, anche se noi in ristorante non lo serviamo in quanto legati alle tradizioni del territorio. Dopo la mia visita in cantina, ho inserito in carta alcune vecchie annate di Moscato, quali il Crivella 2003 e il Canè 1999. Il primo stupisce per la complessità dei profumi che ricordano in particolare la noce, mentre nel secondo, seppur avendo perso parte della dolcezza iniziale, ha acquisito però complessità aromatiche davvero notevoli. Entrambi dimostrano che il Moscato ha potenzialità ancora da studiare e sperimentare. Ovviamente, anche gli altri prodotti di Mongioia sono presenti nella nostra carta dei vini. Una menzione particolare per il Belb, che prediligo per la dolcezza appena accentuata e non stucchevole e il Meramente per un aperitivo fuori dai soliti schemi. Sono convinto che per il vitigno Moscato esistano ancora molte strade da percorrere ma che aziende come quella di Maria e Riccardo servano come punto di riferimento per altri produttori e sono in prima linea per la promozione del territorio sempre più apprezzato in tutto il mondo. Avanti così, con la caparbietà e l’ umiltà che da sempre vi contraddistingue.

 

Pinuccio Giacosa

 Sommellier AIS Direttore storico del Free Beach Club Costa Rei Sardegna.

“Questo secco così, molto morbido, molto raffinato che ha un colore decisamente elegante

per quanto mi riguarda naturalmente, ha l’opportunità di essere bevuto tutto l’anno soprattutto in questi periodi estivi dove la calura ci porta a bere piuttosto un vino fresco, ho avuto la possibilità oggi di compararlo con altri bianchi secchi moscato ed è risultato sicuramente nettamente superiore di quello che ho visto!”